martedì 21 luglio 2015

Ai piccoli pesci

 
 

Ringrazio, ma non sarà mai abbastanza, Francesca Zoppei, per avermi chiesto un'immagine da regalare per la nascita della bimba di una nostra comune amica.  Così è affiorata quest'immagine, in mezzo al trasloco più caldo e atteso della mia vita (e come direbbe Sig. A, di traslochi ne ho visti parecchi)  e ora le sono già affezionato. Come sono affezionato ai piccoli pesci che ho la fortuna di incontrare e frequentare e qui voglio rendere omaggio a mio nipote Matteo e a tutti quei bimbi e quelle bimbe che figli di amici e amiche mi considerano, con somma gioia, un poco un loro zio, magari quello 'strano'. E io, che avevo davvero uno zio considerato strambo, pescatore di rane e che mi donò il mio primo Eskimo (che mi segue ancora nei traslochi) non posso che ringraziare per questo ruolo e per tutti i sorrisi regalati da Lia, Elsa, Sebastiano, Maddalena (sono poi due), Stella, Gregorio, Olivia e magari qualcuno che dimentico qui, ma che ha un posto lì, dove nuotano i piccoli pesci che non seguono la corrente. L'augurio a tutte e tutti è che troviate nuovi approdi, voi e le vostre famiglie, spendidamente uniche e anticonvenzionali e con tanti saluti a chi si preoccupa di normalizzare ciò che 'normale' non può essere. E non chiamarlo 'gender', qui si parla d'amore e figli, figlie, genitori, in mille sfumature  e colori diversi. Un applauso a voi, che per scelta o per destino portate avanti questo nostro splendido e pazzo genere umano. Io, per ora, mi limito a girovagare, ospite delle vostre case e a stupirmi e nutrirmi della vostra forza. Grazie, amiche e amici, avanti così, è faticoso andare controcorrente ma poi, chissà cosa scoprirete là dove nessuno si avventura...

martedì 7 luglio 2015

Buongiorno Europa!

 
E si cantava 'Nostra patria è il mondo intero...' I problemi restano, ma si possono risolvere, insieme.

giovedì 2 luglio 2015

Come su una sedia di pietra ad ascoltare il vento




L'illustrazione di copertina e una interna per un libro di brevi e poetici racconti di una scrittrice amica, Alba Dal Forno, conosciuta a Ravenna venti anni fa, poi persa di vista e risentita in questi ultimi mesi, in tempo per scoprire che la sua infanzia si è spesa sui monti che circondano la città in cui ora abito io. Strani giri fa il vento, se vi trovate nei pressi di una sedia di pietra provate a sedervi e ad ascoltare, forse vi racconterà una storia.