venerdì 18 ottobre 2013

Digital Reader 4 a Rozzano (MI) un report per immagini

Digital Reader 4 a Rozzano (MI) un report per immagini, le mie, con cui condividere una giornata molto interessante in cui si è parlato di nuove frontiere, devices (una parola una in inglese la dovrò mettere anche io!) e sopratutto contenuti, incontrando tanti nuovi e vecchi amici e amiche! Bè poche chiacchiere stamattina e parlino i miei schizzi e per chi ci capisce qualcosa, i miei caotici appunti!
Clicca qui per vedere l'intera galleria di foto (poche) e schizzi (molti) con i miei incasinati appunti!





mercoledì 16 ottobre 2013

Due lettere, di nostalgia, coraggio e e amor per i libri: l'arrivederci di Prìncipi & Princípi

Pubblico, dopo aver chiesto e avuto il "permesso", questo scambio di lettere con Andrea Rauch di Prìncipi & Princípi.
La notizia triste è che la casa editrice si trova in uno stato di 'animazione sospesa' e io, come altri che hanno avuto la fortuna di trovare ospitalità da quelle parti, ci chiediamo cosa si possa fare...
Una campagna di acquisti (stiam parlando di libri dove gli illustratori/artisti han nome Octavia Monaco, Innocenti, Scarabottolo, Negrin, poi per caso c'è pure il nome mio e di altri 'pesci piccoli') da promuovere nelle biblioteche/librerie sensibili, oppure una pubblicazione omaggio collettiva... servono idee e poi braccia e mani, che quando affonda una navicella, seppur piccola, il mare dell'editoria si fa meno ospitale e qui si può ancora lanciare un salvagente o almeno una bottiglia,  con un messaggio ai posteri di questi tempi bui.


10 ottobre 2013

Agli amici, agli autori, ai collaboratori di Prìncipi & Princípi

Come avrete certamente visto nell’ultimo anno l’attività della nostra casa editrice ha rallentato fino a fermarsi. Le cause sono note e facilmente comprensibili: la crisi che attanaglia il paese non poteva certo lasciar fuori un ‘vaso di coccio’ come la piccola editoria, e quella per ragazzi in particolare, e in mezzo a questi vasi di coccio quello dei Principi era di particolare, in tutta evidenza, fragilità.

Le nostre difficoltà sono state tante e diverse, ma possono riassumersi in poche parole. Incapacità, nei poco più di tre anni di attività della nostra sigla, di intercettare i gusti del pubblico, di attivare una rete di distribuzione efficiente (pur essendo affidati ad una distribuzione nazionale di gran nome), di elaborare, in sostanza, una proposta editoriale che risultasse premiabile. Questo si è sostanziato in vendite esigue, tirature limitate, costi insostenibili, invisibilità nel mercato. Possiamo riscaldarci con i pannicelli dei molti premi vinti e delle attestazioni di stima ricevute in questi anni ma, per l’appunto, solo di pannicelli si tratta.

Per non decretare ufficialmente il nostro stato di morte ci mettiamo dunque in ‘animazione sospesa’, pronti a riprendere l’attività piena se mai ve ne fossero le condizioni, continuando a seguire quelle librerie, in genere fuori dai grandi circuiti, che veramente ci sono state amiche, e le iniziative in cui siamo stati, siamo e speriamo di essere ancora coinvolti.

Resta oggi, certo, l’amarezza per una scommessa persa, ma anche la soddisfazione di aver incrociato tante strepitose personalità creative, che ci hanno offerto la loro amicizia, la loro professionalità, la loro arte. Di questo dobbiamo naturalmente ringraziare di cuore e chiedere scusa se non siamo stati capaci di rispondere con più efficacia alle aspettative.

Cercheremo, per scendere in particolari spiccioli, di rendicontare tutti i diritti dei libri e, nel tempo, di sanare ogni eventuale pendenza.

Al momento non abbiamo altro da aggiungere, se non ringraziarvi ancora e augurarci di riprendere, al più presto, un cammino comune.

p&p
Andrea Rauch
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Caro Andrea e tutti voi, anima e cuori di Prìncipi & Princípi,

leggo questa tua lettera con un misto di rassegnazione, per un momento che mi aspettavo e di rammarico, per non aver potuto fare di più, per quella che ho sentito e sento ancora, come una scommessa di cui far parte.
Posso solo dire che per me è stato, umanamente e professionalmente, un onore il tratto di strada percorso con voi e reputo pure una fortuna e una "grazia", laica ma sempre tale, l'aver incrociato il mio sentiero con il vostro.
So per esperienza che, pur persistendo una situazione di oggettiva difficoltà, le condizioni potrebbero ancora mutare… se arriverà quel momento e se saremo ancora tutti qua (tocco ferro, ma intendo professionalmente parlando!) non fatevi scrupolo di farmi un fischio e al risveglio dallo stato di 'animazione sospesa' cercherò di rispondere al mio meglio…
Se poi voleste un contributo d'immagine, per celebrare (sì in questi tempi credo si possano celebrare anche le scommesse ((quasi)) perse, quando le si è vissute con coraggio come voi) i tre anni della casa editrice, per chiudere con una festa, una pubblicazione (sì son matto!) per gli amici e i "nemici"… ecco sappiate che sarei onorato di regalavi un mio disegno per l'occasione!

Aspetto vostre nuove
e se mi date il permesso pubblicherei il vostro saluto e le mie parole anche sul mio blog…

un abbraccio

con un ricordo che riscaldi questi giorni d'autunno, pensando alle mangiate e bevute, di mare e collina, fatte gomito a gomito con voi e i vostri amici, grandi artisti di questi tempi 'sgrazié, come si usa dire in romagnolo, per noi disgraziati che ci divertiamo ancora a inseguire sogni in mezzo alle tempeste…

A presto
m

martedì 8 ottobre 2013

incontri straordinari n.1 / AVVISO: testo lungo (né sms, né tweet, per intenderci) quindi ci vorrà un po' di tempo e attenzione, ma spero possa essere una lettura anche divertente!

Rubo il titolo da un bellissimo libro  (Incontri con uomini straordinari, che qui ho cambiato perchè spesso gli incontri son con donne, a volte anche bambini e animali, tutti straordinari) di Gurdjieff (spero che Wikipedia non sbagli a scriverlo perché io non ricordo com'è...) per fermare con le parole un bell'incontro, avvenuto ormai ieri mattina, grigio lunedì di Ottobre, al  riparo dalla pioggia sotto i portici di Piazza Brà a Verona, dove vivo da qualche anno.
Ecco, ci vivo da qualche anno, ma fatico ancora a trovarci un senso in questa città... e oggi mi ha aiutato un uomo anziano e che penso abbia visto giorni molto migliori di questo e non meteorologicamente parlando. Un uomo "dismesso", come certe fabbriche nelle nostre prime periferie, dove ancora sembra riecheggiare il clangore degli operai al lavoro, oppure in corteo, a manifestare per diritti che oggi nessuno sembra più nemmeno pensare di poter chiedere.
Ecco così mi è apparso, subito, mentre entravo in un tabacchi per ricaricarmi il cellulare, e lui sembrava sorridere al niente, tutto compreso nell'azione di girare il cucchiaino in una di quelle tazzine di plastica piena di caffè.
Quando sono uscito era ancora lì e mi sembrava canticchiasse Viva l'Italia di De Gregori.
Per un riflesso condizionato ho partecipato, con una strofa mezza inventata (non ho la conoscenza enciclopedica del mio amico Nino, musicista e chansonnier dai tempi dell'università, per i testi dei nostri cantautori, così invento, spesso malamente) in cui celebravo la bellezza del caffè mattutino.
Poi mi sono ricordato che avevo qualche spicciolo, evento raro in questi tempi e gliel'ho allungato, pensando che avrebbe gradito, anche se, solo con il mio "aiutino", non ci si sarebbe potuto pagare neanche un altro caffé.
Comunque lui ha accettato, con un sorriso sdentato davvero bello, i due soldi che gli davo e dopo aver constatato che non era una gran offerta per la sua interpretazione del noto successo musicale nostrano, ha comunque pensato che mi meritavo altro.
Ed è qui che la mia giornata è cambiata.

A volte l'incontro con persone straordinarie può avvenire così, inaspettato, in un suq di Aleppo (sarà ancora possibile, un giorno?), nel deserto dei Gobi, tra le pagine di un libro o fuori da un tabacchi tutto lindo e pulito, di fianco all'ennesima succursale di banca, circondata da localini per turisti danarosi, nella città dell'amore, che non permette alla gente nemmeno di sedersi su panchine che non siano anti qualcosa o qualcuno.

Il mio incontro è proseguito così, con la leggerezza e la casualità con cui era partito...
Mentre io facevo quello che stava per andarsene a lavorare o a fare qualunque cosa che potesse dar senso al mio lunedì, lui mi ha inchiodato, con la sua voce squillante e insieme impastata del fumo di sigarette e dell'aroma di chissà quanti caffè.

E mi ha svelato ragioni possibili per essere felice di essere qui, oggi, in questo ottobre a Verona, senza esserci nato e senza condividere molto di quel che vedo, o sento, in giro.

Allora, ho controllato su wikipedia (cosa volete, sono pigro e ho una certa fretta, dovrò pur iniziare a lavorare, prima o poi) e inizio con quello che, pur affascinante, non torna nel suo racconto.

Verona ha due squadre di calcio, oggi nella massima serie, il blasonato (e rinomato e maledetto, per la fascistaggine della sua tifoseria) Hellas Verona e il più popolare Chievo Verona (dalla tifoseria, diciamo, più progressista o almeno non massicciamente infiltrata da nazi-leghi-fascistelli della domenica). La sua versione è che la dicitura Hellas fosse stata aggiunta al nome della squadra per chissà quale oscura ragione e che comunque, in greco antico, si potesse tradurre con vuoto o nulla. Così, secondo noi, si adattava perfettamente al vuoto di certi suoi supporter... Tesi oltremodo affascinante ma di cui non ho rinvenuto traccia...sotto per la pigrizia di cui sopra, incollo quel che ho trovato su Wiki

"Nell'ottobre 1903 un gruppo di studenti del liceo classico Scipione Maffei fondò un club e lo battezzò Associazione Calcio Hellas (per ricordare l'antica Ellade, ovvero l'odierna Grecia) su proposta del professor Decio Corubolo, per l'appunto insegnante di greco[2](...) e colori sociali giallo e blu in richiamo al gonfalone della città"

Evito di riportare altro su questa voce presente dal sito di Wiki perché mi sembra un po' troppo di parte e morbida, sopratutto sulla questione della tifoseria scaligera... comunque mi pare interessante notare quanto siano lontani quei tempi, oggi che i "butei" (così vengon definiti i più accaniti tra i "tifosi", spesso impegnati più ad accoltellarsi tra loro o peggio ancora a dirigere lame e pugni contro il "diverso" di turno) nella loro maggioranza certo non coltivano grandi passioni per l'antica cultura ellenica (a meno che non si debba considerare tra questo anche la passione smodata per la versione cinematografica e ipertrofica di 300, di cui, non a caso credo esista anche, in rete, una parodia in dialetto veneto, con gli spartani che sembran perennemente sbronzi...)

Il mio uomo straordinario mi dice subito di essere tifoso del Chievo e non solo, mi svela anche che il nome della città in cui abito è sbagliato, un errore misterioso del quale alla fine non riuscirò a capire il senso, ma ricordo che c'entrava nientemen che Pechino!
(continua...)

martedì 1 ottobre 2013

un portfolio di illustrazioni

Un mio portfolio di illustrazioni, non aggiornato, ma con alcune immagini che , per varie ragioni non ho mai messo in rete. A presto con cose nuove!

My portfolio of illustrations with some images ever published on the web.